Un giardino “sognato” a Villa Bellaria di Rivergaro. Anna Scaravella al Rotary Piacenza.

Il tavolo della Presidenza.

La paesaggista Anna Scaravella,  tra le più note e apprezzate del panorama internazionale, piacentina, é stata protagonista di una serata speciale, nel corso di una conviviale del Rotary Piacenza, un vero viaggio nella bellezza della natura esaltata da competenza e gusto.

”L’architettura del paesaggio”, questo il titolo della relazione introdotta dal presidente Luigi Swich, che ha ricordato il prestigioso curriculum della relatrice:laureata in scienze forestali vanta anche un tirocinio dall’architetto giapponese Haruki Miyajima, nonché 30 anni di carriera come progettista di giardini e di spazi verdi un po’ in tutto il mondo (per Dior, solo per fare un esempio, ha realizzato un verde verticale all’interno del negozio in Rue Saint-Honoré a Parigi).

Il racconto pensato per i soci del Rotary Piacenza, numerosi in quella serata, é stato supportato da immagini e foto, e ha illustrato come si possa intervenire in uno spazio verde, valorizzandolo, assecondandone tempi e ritmi, senza forzature, e con risultati di grande efficacia e bellezza sorprendente.

VILLA BELLARIA A RIVERGARO E proprio nel piacentino, in particolare a Rivergaro, si può ammirare uno degli interventi di Anna Scaravella, uno dei tre sui quali si é focalizzata la presentazione ai soci del Rotary Piacenza. Si tratta di Villa Bellaria, una dimora che presenta un grande giardino: costruito intorno al XVIII° secolo, era stato poi ristrutturato interamente un secolo dopo, trasformandosi in un paradiso botanico, dove le palme, gli ulivi e i cipressi si confondono con infinite varietà mediterranee.

Il paesaggio appenninico è fuori, nelle campagne: dentro, il giardino vive una vita tutta sua, con un microclima che ha aiutato lo sviluppo di un’idea di spazio verde particolare e affascinante. Così, in questo caso, come spiegato da Anna Scaravella, l’intervento di risistemazione non ha riguardato la fedeltà al paesaggio ma al “genius loci”, cioè alla specifica identità di quell’angolo di mondo. Si è trattato di un progetto per gran parte di pura archeologia botanica (ricerca d’archivio sulle antiche essenze, ripristino dei percorsi originari), di un quasi invisibile ma sostanziale intervento sull’antico.

Poi, vista la richiesta dei proprietari di ampliarlo, l’intervento ha preso corpo con più evidenza: ricucitura tra vecchi e nuovi settori, ripiantumazioni, pietre a mimetizzare i salti di quota, bossi a collegare gli angoli scoperti. Tanto era già bello il giardino in sè, così evidente la sua predisposizione romantica, la ricchezza delle sue piante, che Villa Bellaria si può considerare un esempio di assoluta fedeltà culturale. In questo caso la modernità non poteva essere forma ma sostanza: il luogo andava restituito alla sua primitiva natura di giardino sognato e il paesaggio intorno restare quasi in disparte. Perché al centro del progetto di un giardino c’è sempre la sua personale bellezza.

VILLA “ALBERA” A SALVIROLA Il secondo lavoro presentato dalla dott. Scaravella è quello relativo all’intervento avvenuto intorno ad una grande residenza seicentesca a Salvirola (Cremona), l’”Albera”: così si chiama il pioppo nelle campagne cremasche. In questo caso si trattava di risolvere un complesso rapporto tra architettura e natura, tra l’altezza del palazzo antico e la vastità dell’orizzonte intorno. Si è accentuata la sua profondità con la costruzione di una vasca d’acqua lunga e stretta che confluisce nella prospettiva visiva creata ex novo dall’immissione di alcuni pioppi posti ad “imbuto”.

Il rapporto tra architettura (la casa) e natura (la campagna) è stato ricostruito con la vasca (una citazione dei canali leonardeschi del territorio) e l’apertura della cinta muraria. Raggiunto così questo punto di equilibrio con il paesaggio, il giardino originario è stato disegnato come un divertissement rinascimentale. Scalinate, segni (o sogni) esoterici, rotonde terrazzate in un continuo rimando tra le antiche suggestioni umanistiche e la contemporaneità della land art sperimentale. Il risultato è stato ottenuto agendo su due piani solo in apparente contraddizione: l’accentuazione del segno storico della casa antica nel disegno del verde più a ridosso, e la ricucitura con la natura di un orizzonte piatto e senza confini.

 UNA MASSERIA A OSTUNI Il terzo e ultimo intervento presentato dalla relatrice al Rotary Piacenza, riguarda una masseria nella piana di Ostuni. Il restauro della casa e la creazione del giardino sono stati eseguiti negli anni 2021/2022. Il giardino è completamente immerso nel paesaggio di olivi centenari. A sud la vista di Ostuni e a nord quella del mare. Il progetto del giardino ha puntato ad integrarlo completamente con il paesaggio. Il confine fra l’esterno e il giardino é rappresentato da bassi muretti in pietra locale.

 

Il bordo misto che si sviluppa in forma sinuosa lungo i muretti è costituito da essenze mediterranee, erbacee perenni e graminacee, resistenti al secco. Il loro sviluppo a maturità non supera l’altezza del muretto e permette così di rimanere completamente immersi nel paesaggio. Anche gli alberi utilizzati   per   lo   spazio   verde   sono   tipicamente   mediterranei: olivo, carrubo, sughera, melograno. Un   giardino   contemporaneo   che   dialoga   con   il   paesaggio   e   che   ha utilizzato essenze in grado di adattarsi alle condizioni del luogo resistenti al caldo e al secco e a bassa manutenzione.

Un giardino sognato. Anna Scaravella.

Anna Scaravella e Luigi Swich.