Davide Groppi si racconta al Rotary Piacenza

DAVIDE GROPPI SI RACCONTA AL ROTARY PIACENZA”LE LAMPADE SONO LE MIE CANZONI”

 E’ la storia di un uomo e di un imprenditore di successo quella che Davide Groppi, designer della luce , ha raccontato al Rotary Piacenza. Un incontro in streaming, condotto dal Presidente Giorgio Visconti, per non dimenticare che Piacenza ha eccellenze straordinarie.

Certo, una storia particolare, quella di Groppi, difficile da replicare e forse unica. Un insieme di talento, creatività, ambizione, determinazione; una cavalcata tra difficoltà e successi che ha portato Groppi a costruire un brand vincente e apprezzato in tutto il mondo nel settore del design della luce.

Una carriera internazionale raccontata con semplicità e ironia “mia madre ancora non ci crede, non é ancora chiaro se vivo di lampade”.

LA SUA STORIA Partito dal quartiere della Farnesiana come disegnatore meccanico “all’inizio era l’occupazione che mi dava da vivere, di luce non sapevo nulla ” a 22 anni Groppi crea le prime lampade. Un primo negozio/laboratorio nella piazzetta della chiesa di San Giovanni, i tanti momenti di sconforto, ma anche la forza di reagire, di perseguire in modo ostinato un obiettivo difficile, apparentemente utopico.

La storia di Davide Groppi é nota, l’hanno raccontata in tanti e quando é lui a farlo, come nel caso dell’incontro con il Rotary Piacenza, l’emozione é vibrante. Il successo non si raggiunge per caso, guardando a ritroso le tappe di questa esperienza piacentina, lo si capisce bene. La fortuna, certo, anche nel caso di Groppi, ha giocato un ruolo importante e si é materializzata attraverso incontri ( Maddalena De Padova solo per citarne uno), opportunità (la collaborazione con Boffi) segnali che hanno indicato che si, quella era la strada giusta.

Il resto lo hanno fanno le radici “La figura di mio padre é stata importante, mi ha insegnato il senso estetico e alcuni meccanismi mentali…” e il rigore che, anche in un lavoro basato su creatività e sogno, fa la differenza.

LE SUE CREAZIONI DI LUCE Diretta, indiretta, diffusa. I tanti stati della luce, con Groppi diventano materia straordinaria per creare oggetti e atmosfere. Nel corso della serata rotariana il designer piacentino ha mostrato alcune delle sue opere più note, da Sampei a Neuro a Nulla.. ricordando la soddisfazione per i tanti riconoscimenti, tra cui il doppio Compasso d’oro nel 2014.

Progetti semplici, rivisitazioni, intuizioni. Lampade, ha ricordato lui” come lettere di un ideale alfabeto per anagrammi, progetti di luce come racconti” e ancora “lampade come canzoni”. Un delicato equilibrio tra estetica e tecnologia, tra sogno e concretezza, tra gioco e utilità; creazioni che hanno convinto e conquistato il mercato internazionale, disegnando luce in modo nuovo in dimore esclusive, in ristoranti  negozi di tutto il mondo.

STILE UNICO “Non sono un commerciale” precisa Groppi. Ma l’idea di come sfondare in un mondo competitivo, partendo da zero, l’ha avuta chiara fin dall’inizio. Dintinguersi, creare uno stile unico, riconoscibile, non omologato. E’ il messaggio che il designer piacentino trasmette anche ai tanti giovani che incontra e che fa lavorare con lui “La parte tecnica della mia produzione é affidata a giovani laureati del Politecnico”.

PIACENZA E Piacenza? “Ho conservato la sede di lavoro qui a Piacenza, non sono mai stato attratto da una vita milanese” ha ricordato Groppi nel corso della serata rotariana. E Piacenza ha restituito, a modo suo, con apprezzamenti e affetto di cui di solito é parca con i suoi figli di successo. Si può conquistare il mondo, ma non é detto che per questo si conquisterà anche la stima dei piacentini. Groppi é riuscito anche in questo. Low profile, stile minimalista, continua il suo lavoro a testa bassa, senza fronzoli, senza smancerie autocelebrative. Nello stile, appunto, autenticamente piacentino.

Articolo di Mirella Molinari, tratto da Piacenzadiario.it

 

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