Una Casa Lilla per l’assistenza e la cura di persone affette da disturbi dell’alimentazione

"Una nuova Casa per l’assistenza e la cura di persone affette da disturbi dell’alimentazione (DCA). Oggi il direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza Giuliana Bensa e il presidente del Rotary Club Piacenza Augusto Pagani hanno firmato una convenzione per ristrutturare un immobile interno al presidio cittadino.

Si tratta di uno spazio per il pasto assistito di ragazzi e adulti con disturbi alimentari, ricavato nella zona monumentale dell’ospedale di Piacenza, con accesso indipendente da via Campagna. Si chiamerà Casa Lilla, dove avrà sede l’attività di riabilitazione psiconutrizionale alle persone affette da anoressia, bulimia o altri DCA senza avere l’aspetto di un luogo di cura. Il progetto prevede di concentrare nell’area che sarà riqualificata gli ambulatori e i servizi attualmente dislocati nell’edificio 1 A.

Nelle intenzioni del Rotary Piacenza, che ha proposto e finanziato il progetto, in accordo con Ausl Piacenza, c’è non solo l’idea di migliorare un servizio già attivo, ma anche di recuperare ambienti attualmente non in uso. Il club piacentino, guidato dal presidente Augusto Pagani, dimostra da anni sensibilità e attenzione al tema dei disturbi del comportamento alimentare. Il sostegno al progetto Casa Lilla è un'ulteriore conferma di questo e riguarda non solo il finanziamento dell’intervento, ma anche la disponibilità a mettere in campo competenze per realizzarlo: in stile rotariano, infatti, molti soci del club hanno messo a disposizione le proprie competenze.

A cominciare da Mara Negrati, per anni responsabile di Nutrizione clinica dell’ospedale di Piacenza e oggi presidente dell’associazione Puntoeacapo, passando per la generosità di Marco Rovellini, presidente della società MAE S.p.A, che ha donato una parte della somma necessaria e alla professionalità dell’architetto Carlo Ponzini, che ha redatto il progetto di restauro.

“Siamo veramente grati al Rotary Club Piacenza – ha evidenziato il direttore Giuliana Bensa – che ci aiuterà a realizzare un ambiente confortevole, in un contesto idoneo. È la soluzione ottimale: ci sono anche un giardino e spazi esterni, davvero come se fosse una casa: è la miglior gestione del percorso che si potesse pensare”.

“Siamo felici di aver dato il nostro contributo – ha aggiunto il presidente del Rotary Club Piacenza Augusto Pagani – a questo importante progetto. I numeri dei pazienti non sono pochi e i 40mila euro che mettiamo a disposizione ci sembrano indirizzati molto bene. Sul percorso DCA lavorano professionisti competenti: in questo modo miglioriamo ancora la cura”.

Mara Negrati, presidente dell’associazione Puntoeacapo, ha ricordato come l’esigenza di trovare spazi adeguati per questo servizio sia cresciuta negli anni, insieme all’attività clinica. “È un tassello, porteremo avanti il nostro impegno a favore dei pazienti anche con i nuovi fondi messi a disposizione a livello nazionale”.

Come sarà Casa Lilla è stato poi raccontato dall’ingegner Valerio Tagliaferri, direttore dell’unità operativa Lavori su strutture esistenti e impianti, e dall’architetto Michela Ruffo.

Sono previsti una zona soggiorno, la cucina, il bagno, ma anche un ambulatorio e tre studi medici, un portico e un giardino.

A Piacenza la presa in carico dei pazienti con disturbi del comportamento alimentare ha iniziato a strutturarsi dal 2003, prima con un programma e poi con un percorso dedicato. Le nuove diagnosi – ha spiegato il responsabile Massimo Rossetti - sono in aumento. Un incremento sul quale ha giocato, sicuramente, quanto accaduto con l’emergenza pandemica del 2020, che ha fatto affiorare condizioni di disagio e patologie “emerse quasi come un’esplosione”. Da ventina/ trenta all’anno, le diagnosi del 2021 sono state 67. “Il decorso è lungo, possono volerci anche tanti anni per la remissione”.

Jessica Rolla, in rappresentanza dell’equipe dell’ambulatorio che segue i pazienti dai 18 anni in su, ha evidenziato l’importanza del pasto assistito, che ha permesso di ridurre notevolmente i ricoveri."

 

- testo tratto dalla notizia pubblicata sul sito AUSL