Conviviale 09 ottobre 2023.

Conviviale 09 ottobre 2023.

Il Col. Pierluigi Fedele.

«LUPI, SCIACALLI, LINCI, ORSI, CINGHIALI: COSA ACCADE ALLA FAUNA SELVATICA IN ITALIA?»

Lunedì 9 ottobre nella sede presso il Grande Albergo Roma ha avuto luogo la quarta conviviale dell’anno rotariano 2023-24 del Rotary Club Piacenza, che ha visto protagonista il colonnello Pierluigi Fedele, comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Parma e Piacenza, il quale ha tenuto una relazione sul tema: «Lupi, sciacalli, linci, orsi, cinghiali: cosa accade alla fauna selvatica in Italia?».

L’alto ufficiale, di origini trentino-friulane e laureato in Scienze Forestali nell’Università di Padova, dopo essere stato dal 2009 comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Parma, dal 2017, con l’assorbimento del Corpo nell’Arma Carabinieri, è comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Parma e dal maggio 2022, con l’accorpamento del Gruppo piacentino, è comandante interprovinciale di Parma e di Piacenza. Forte della elevata competenza in materia, svolge intensa attività didattica anche presso la Scuola Ufficiali dell’Arma come docente ai corsi di formazione del personale forestale su temi di carattere ambientale, naturalistico, di protezione civile, di legislazione ambientale e forestale e ha al proprio attivo diverse pubblicazioni scientifiche e articoli divulgativi.

Sempre più spesso le cronache si occupano di specie selvatiche che fino a qualche decennio fa erano sull’orlo dell’estinzione. L’orsa abruzzese Amarena, quella trentina F36, branchi di lupi attorno alle nostre case, nuove specie, di recente arrivo in Italia,  come lo sciacallo dorato. Si stimano in oltre un milione e duecentomila i cinghiali presenti sul territorio nazionale e diverse centinaia di migliaia gli altri ungulati: caprioli, daini e cervi; oltre a quattromila  lupi. Certamente un positivo, forte, recupero di naturalità e di ripristino degli equilibri ecosistemici.  Come ogni rilevante modifica ambientale, presenze di fauna selvatica così importanti, possono determinare diverse problematiche e conflitti: danni alle coltivazioni, aumento degli incidenti stradali, sviluppo e diffusione di patologie e virosi,  temuti allarmi per l’incolumità da parte dei frequentatori degli ambienti boscati.

Quali le dinamiche attuali? Quali le prospettive? Quali le soluzioni?

A queste domande il Comandante dei Carabinieri Forestali ha fornito una risposta articolata che ha calamitato l’attenzione dei presenti.

I Carabinieri Forestali gestiscono circa 150 riserve naturali, raggruppano  più di 6 mila unità e vantano il comparto della tutela ambientale più vasto e radicato in Europa. In ogni parco nazionale ci sono nuclei che si occupano della  vigilanza, due dei quali – l’appennino e le foreste casentinesi – in Emilia-Romagna. Sono altresì attive le Sezioni Antibracconaggio e quelle che si occupano della biodiversità del mondo in aderenza alla Convenzione Internazionale contro il commercio delle specie in via di estinzione (CITES), punito con sanzioni e con il sequestro di tutto quello che non è certificato, come l’avorio.

Quasi ogni giorno – ha affermato l’ufficiale –  sulla cronaca anche locale, come è noto, si parla di queste tematiche: solo nella recente estate un branco di lupi ha fatto strage di un allevamento avicolo e branchi di cinghiali hanno devastato campi e invaso strade provocando incidenti perfino in pianura. Il 36% della superficie della provincia di Piacenza è boscato e otto Stazioni di Carabinieri Forestali opportunamente distribuite sul territorio (Piacenza, Fiorenzuola d’Arda, Bobbio, Ferriere, Bettola, Castell’Arquato, Gazzola, Pianello Val Tidone)  seguono la tutela dei boschi con competenze in  tema di caccia, funghi, incendi boschivi, rifiuti.  Nei boschi delle riserve le numerose masse legnose rinvenute a terra non sono asportate, in quanto servono alla reintegrazione e alla fertilità del terreno per favorire la crescita di nuovi alberi.

È noto come tutto l’appennino emiliano, e in particolare l’alta valle come anche i due Comuni di Zerba e di Corte Brugnatella qui rappresentati dai rispettivi Sindaci,  dalla metà del secolo scorso soffra di un drastico spopolamento con il risultato che, mentre prima l’antropizzazione diffusa e capillare traeva dal territorio il necessatio per vivere e contribuiva al controllo dello stesso, da decenni questo non avviene più e la zootecnia è quasi scomparsa insieme ai pascoli, con la conseguente diffusione di vegetazione spontanea e di dissesto idrogeologico.

La fauna è un patrimonio da tutelare ma anche da gestire e valorizzare. L’Italia è la nazione più ricca di specie animali (ben 57.000 specie), alcune delle quali, come detto, è anche causa di problemi e danni alle produzioni agricole. Il lupo è molto contrastato da chi teme i danni agli allevamenti o per motivi di sicurezza, ma va ricordato che è specie protetta e che, con l’aumento delle prede, ha iniziato a espandersi riconquistando vaste porzioni di territorio anche planiziale. In ogni caso non si registrano né morti né feriti gravi a causa dei lupi al contrario di quanto accaduto con gli orsi, comunque assenti nel nostro appennino, a causa della sensibilità alla difesa dei propri cuccioli da parte della femmine.

All’incontro, oltre ai numerosi soci, hanno preso parte – anche con puntuali interventi – il socio nonché presidente di Confagricoltura Piacenza Filippo Gasparini e i Sindaci dei Comuni di Zerba Pietro Rebolini e di Corte Brugnatella Renato Bertonazzi, particolarmente e direttamente interessati alla problematica della proliferazione degli animali selvatici.

La serata si è conclusa con la rituale consegna, da parte del vicepresidente Giorgio Visconti, del gagliardetto del Club e l’omaggio di un volume, edito dalla casa editrice del socio Leonardo Bragalini, di immagini naturalistiche della provincia di Piacenza.

Conviviale 09 ottobre 2023.

Col. Fedele.
Giorgio Visconti
Col. Fedele.

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