Nicola Parenti verso la Presidenza di Confindustria. L’incontro al Rotary Piacenza sul tema energia.
Lunedì 13 maggio u.s., scorso, ospite ed illustre relatore della ventunesima conviviale dedicata alle “energie alternative”, il dottor Nicola Parenti, amministratore delegato della storica azienda piacentina Paver S.p.A. e vicepresidente di Confindustria Piacenza, intervistato dal giornalista Giovanni Volpi.
Il presidente Luigi Swich, ha introdotto al Club l’ospite il quale si è presentato al Rotary Club Piacenza nell’attuale veste di vicepresidente Confindustria Piacenza, già designato all’incarico di presidente della stessa associazione, come successore di Francesco Rolleri nel febbraio scorso.
Nell’intervista di Giovanni Volpi, Nicola Parenti non si è sottratto alle tante domande, spunti e sollecitazioni non solo sul tema energia ma anche in merito alle sue molteplici attività imprenditoriali.
Partiamo da Lei, e dalla sua di energia, da dove nasce e dove l’ha portata? La mia energia nasce dalla capacità di sognare, dalla conoscenza di me stesso, dalla pratica dello sport e dall'affrontare la vita con gratitudine. Fin da giovane, ho sempre creduto nell'importanza di avere grandi sogni e obiettivi. Lo sport mi ha insegnato disciplina e resilienza, mentre la gratitudine mi ha permesso di vedere il lato positivo delle situazioni, anche quelle più difficili. Questo mix di fattori mi ha portato a sviluppare una forte etica del lavoro e un grande interesse per il settore industriale, che ho coltivato attraverso le attività delle aziende di famiglia, in particolare Lafer e Paver.
Le aziende di famiglia, su tutte Lafer e Paver, ma anche il suo sbarco a Brescia: ci può raccontare qualcosa di più su quest’ultima attività imprenditoriale? Lafer e Paver rappresentano il cuore delle attività di famiglia. Lafer si occupa di finiture tessili di alta qualità, mentre Paver è specializzata nella produzione di materiali per l'edilizia. Recentemente, ho deciso di espandere le nostre attività a Brescia, una città con un tessuto industriale molto dinamico. Qui, ho avviato un'azienda specializzata nell’assemblaggio e vendita di macchinari per rivestimenti PVD, in particolare nel segmento decorativo. Questa tecnologia è applicata in vari settori come l’arredo, la moda, l’occhialeria e le attrezzature sportive. Questa realtà industriale rappresenta un passo avanti nella nostra strategia di diversificazione e innovazione.
Passiamo al quadro energetico, che conosce molto bene, poiché in Confindustria se ne occupa da oltre un decennio: oggi come siamo messi in Italia? E c’è qualche esempio virtuoso da seguire? In Italia, il panorama energetico attuale presenta sfide significative che derivano da una storia di trascuratezza nei confronti della questione energetica. Nonostante gli investimenti nell'idroelettrico, che rappresenta solo il 13% del nostro fabbisogno energetico totale, il settore del fotovoltaico ha subito una battuta d'arresto nel 2020. Questo è stato causato principalmente dalla mancanza di domanda da parte delle aziende, il che ha reso l'anno estremamente difficile per questa fonte energetica. Inoltre, rispetto ad altri paesi europei, l'Italia si trova in una posizione svantaggiata a causa dei suoi costi produttivi, che sono superiori del 30%. Questo fattore ha un impatto significativo sulla competitività del nostro settore energetico e industriale nel contesto globale. Per affrontare queste sfide e avanzare verso un futuro energetico più sostenibile, è fondamentale che l'Italia adotti politiche e strategie mirate a promuovere l'innovazione, l'efficienza energetica e l'uso delle fonti rinnovabili. Allo stesso tempo, è essenziale imparare dagli esempi virtuosi presenti in altri paesi, dove politiche energetiche e investimenti mirati hanno portato a significativi progressi verso la decarbonizzazione e l'indipendenza energetica. Questi esempi possono fungere da guida per l'Italia nel suo percorso verso un futuro energetico più sostenibile e resiliente.
Un mix energetico in tempi di transizione ecologica, su quali fonti deve puntare? Fotovoltaico, eolico, idroelettrico e... Per affrontare la transizione ecologica, dobbiamo guardare all'eolico e alle altre „rinnovabili“ come opportunità chiave. Dovremmo anche considerare l'opzione del mini-nucleare, e sebbene l'idrogeno rappresenti una soluzione promettente per ridurre le emissioni di CO2, richiederà un notevole tempo per lo sviluppo. Invece di utilizzare terreni agricoli per impianti fotovoltaici, dovremmo sfruttare le superfici delle coperture dei capannoni industriali, potenzialmente permettendoci di raggiungere il 75% del nostro fabbisogno energetico con fonti rinnovabili, pari a 9000 megawatt all'anno. Tuttavia, l'instabilità politica e l'incertezza normativa ostacolano gli investimenti stranieri in Italia. Anche se il Consorzio di produttori di energia elettrica di Piacenza ha contribuito a ridurre le bollette in provincia, mantenere i costi a livelli accettabili rimane una sfida.
Da un lato il tempo stringe e dall’altro lo scenario geopolitico non aiuta: che prospettive per l’idrogeno e un ritorno del nucleare in Italia? L’idrogeno rappresenta una grande opportunità per il futuro energetico del nostro paese, soprattutto l’idrogeno verde, prodotto da fonti rinnovabili. Stiamo già vedendo i primi progetti pilota, ma è necessario un forte impegno politico e finanziario per sviluppare questa tecnologia su larga scala. Per quanto riguarda il nucleare, il dibattito è complesso. Le nuove tecnologie nucleari, come i reattori modulari, potrebbero offrire soluzioni più sicure e sostenibili rispetto al passato. Tuttavia, è fondamentale un ampio consenso pubblico e una chiara strategia a lungo termine.
Come la pensa sullo scontro relativo allo sviluppo di impianti fotovoltaici e al consumo di suolo “agricolo” che tiene banco in questo periodo? È un tema delicato. Da un lato, lo sviluppo del fotovoltaico è cruciale per la transizione energetica, dall'altro è importante preservare il suolo agricolo per garantire la sicurezza alimentare e la biodiversità. La soluzione potrebbe essere un approccio equilibrato, promuovendo l’uso di aree già compromesse o marginali per l’installazione di impianti fotovoltaici, e incentivando l'agri-voltaico, che combina agricoltura e produzione di energia solare in modo sostenibile.
Che bilancio fa delle attività del Consorzio Energia di Piacenza? Il bilancio delle attività del Consorzio Energia di Piacenza è generalmente positivo. Grazie alla collaborazione tra le aziende locali e al loro impegno per l'efficienza energetica, il Consorzio è riuscito a ottenere risultati significativi. In particolare, ha contribuito a ridurre i costi energetici per le imprese consorziate, migliorando così la competitività del tessuto industriale locale. Inoltre, promuovendo l'adozione di soluzioni energetiche innovative e sostenibili, il Consorzio ha favorito una maggiore consapevolezza ambientale e ha contribuito alla riduzione complessiva delle emissioni di carbonio nella provincia di Piacenza. Tuttavia, è importante continuare a monitorare da vicino le attività del Consorzio per garantire che rimanga allineato agli obiettivi di sostenibilità e di sviluppo economico della comunità locale.
Lei è un tiratore provetto: che cosa ha messo nel mirino per il suo futuro? Nel mio percorso futuro, mi impegno per il costante sviluppo delle nostre aziende, con un marcato focus sull'innovazione e la sostenibilità. Intendo giocare un ruolo attivo nella crescita del nostro settore industriale, attraverso la promozione di progetti che possano apportare un impatto significativo. Parallelamente, sul piano personale, mi impegno a perseguire le passioni che alimentano il mio spirito, come il tiro sportivo, una disciplina che mi insegna valori come la disciplina e la concentrazione, trasferibili con profitto anche nel mio contesto professionale. Inoltre, la mia prossima presidenza in Confindustria Piacenza sarà un'opportunità per rinnovare il team e rafforzare ulteriormente un gruppo già coeso e determinato.
Conviviale Nicola Parenti.








